sabato 14 gennaio 2012

MODERN MONEY THEORY (2)

Perché i sostenitori della MMT non vogliono la sovranità monetaria dello Stato?


di Salvatore Tamburro*

Continua il dibattito sulla MMT. Riceviamo e pubblichiamo questo sintetico articolo, non necessariamente condividendone tutti i passaggi.

Di recente va di moda parlare della M.M.T., Moder Money Theory, una teoria che cercano di farla passare come la panacea di tutti i mali, la soluzione migliore da applicare all'odierno sistema economico diretto al baratro.

Prima di analizzare questa teoria, vediamo però quali sono i presupposti su cui si basa.

Premesso che la M.M.T. non si basa sulla sovranità monetaria nelle mani dello Stato e conserva pertanto sempre 3 soggetti distinti nel contesto della politica economica: lo Stato (il Tesoro)-pubblico, la Banca Centrale(BC)-privata e le banche commerciali-private.
Inoltre, tutto il sistema raffigurato dalla MMT si basa sulla Fiar Money, ossia moneta a corso forzoso che altro non è che un credito d'imposta non supportato da alcun bene tangibile.
La Fiat Money nasce nel 1971 quando il presidente americano Nixon decise che il dollaro, prima ancorato all'oro (gold standard), dovesse abbandonare la convertibilità.
Da allora chi emette moneta può stampare tutta la moneta che vuole senza correrarla ad un bene tangibile, come poteva essere un tempo l'oro o l'argento.

Warren Mosler, uno dei grandi sostenitori della MMT, afferma:

«Lo scopo di questo lavoro è di dimostrare in modo chiaro, attraverso la pura forza della logica, che gran parte del dibattito pubblico di oggi su molte delle questioni economiche non è valido, spesso arrivando addirittura a confondere i costi con i benefici. Questo non è un lavoro su come dovrebbe funzionare il sistema finanziario. Si tratta di un tentativo di fornire una conoscenza precisa del sistema fiat money, sistema molto efficace attualmente in vigore».
In sostanza la MMT afferma che non bisogna avere paura di generare deficit di bilancio (uscite > entrate) e, anzi, creare deficit è una cosa buona, perchè significa che la spesa pubblica (uscite) è maggiore delle tasse (entrate), e così facendo aumenta il risparmio dei privati e allo stesso tempo aumentano i consumi, e l'economia gira bene.

G - T = S - I
(G=spesa pubblica; T=tasse; S=risparmio; I=investimento)

Dove se G > T si avrà un deficit di bilancio.

Inoltre secondo la M.M.T. le tasse non servono a finanziare il governo (che con la fiat money può usare tutta la moneta che vuole), bensì sono solo uno strumento politico per regolare inflazione e disoccupazione.

Precisazione importante. La M.M.T. afferma che le banche sono obbligate per legge a detenere presso la Banca Centrale (Federal Reserve o BCE) delle riserve obbligatorie in percentuale dei depositi. Con l'obbligo di riserva la BC non può influenzare l'offerta di moneta, ma solo il tasso di interesse interbancario (ossia il costo del denaro). Le riserve necessarie vengono sempre contabilizzate in un periodo successivo (sfasamento di 2 giorni), quindi la BC sostiene le banche commerciali fornendo loro tutte la moneta necessaria.
Fino a quando la BC ha il mandato di mantenere un certo Tasso Ufficiale di Sconto (ossia il tasso di interesse con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche), la dimensione dei suoi acquisti e vendite di debito pubblico non è discrezionale.



QUALI SONO GLI ERRORI IN CUI INCORRE M.M.T.?


1) avendo una politica monetaria soggiogata all'obbligo legale della riserva frazionaria, non risulta vero che lo Stato possa generare una spesa pubblica infinita, perchè per farlo avrebbe bisogno di chi compra Titoli di Stato.
Secondo il modello MMT la BC sarebbe pronta ad emettere fiat money, concederla alla banche commerciali le quali acquisterebbero Titoli di Stato.
Tutto ciò potrebbe non verificarsi, visto che gli investitori privati potrebbero decidere di non acquistare quei Titoli e magari dirigersi verso altri mercati che hanno una diversa regolamentazione o che risultino più convenienti (o diversificare es.: comprando oro) e, magari, con rendimenti più alti.
Del resto è la stessa M.M.T. ad affermare che l'aumento di spesa pubblica che genera un surplus di riserve, che genera un abbassamento del tasso di interesse, è valido solo nel breve periodo, mentre nel lungo periodo i Titoli possono non essere desiderati ed acquistati sul mercato.

2) il concetto di deficit di bilancio all'infinito non è ammissibile in un contesto in cui, ad esempio nella normativa europea, si prevede addirittura il "pareggio di bilancio" da inserire nelle Costituzioni dei singoli Stati.

3) Dire che serve il deficit (G > T) per aumentare il risparmio privato e favorire i consumi è sbagliato, perchè per aumentare il risparmio non è necessario generare deficit; il risparmio può aumentare magari perchè la gente riduce i consumi e risparmia di più (a causa di tassi di interesse e alla loro aspettativa di oneri fiscali più elevati in futuro), ma può anche accadere che vadano giù gli investimenti del settore privato.

CONCLUSIONI

La M.M.T. è una teoria post-keynesiana e senza dubbio migliore di tante altre soluzioni economiche liberiste che non hanno nè capo nè coda e porterebbe senza dubbio anche ad alcuni vantaggi nel breve periodo, ma ritengo sbagliato lasciare la spesa pubblica, essenziale per lo sviluppo della collettività, ancorata alle riserve obbligatorie.
Lasciare, quindi, la politica monetaria vincolante, nel suo funzionamento, all'operato di banche centrali private e di banche commerciali private non porterebbe ad alcun grande beneficio.
Solo trasferendo la sovranità monetaria interamente nelle mani dello Stato si potrà garantire a questo ultimo di finanziare la spesa pubblica senza vincoli da parte di organismi privati, originando occupazione per soddisfare l'erogazione di beni\servizi alla collettività, e qualora non ci fosse una piena occupazione i consumi sarebbero favoriti dall'introduzione del reddito di cittadinanza. In ogni modo si favorirebbero i consumi e allo stesso tempo anche le tasse potrebbero attestarsi su livelli nulli od irrisori, quel tanto che basta a regolare l'inflazione (N.B.: non si genera inflazione se la moneta che stampi e crei ex nihilo sia adoperata per creare bene e servizi alla collettività).
In sostanza si conseguirebbero gli stessi obiettivi che vorrebbe realizzare la M.M.T., con la differenza che lo Stato non sarebbe sottomesso alle banche e al mercato finanziario, ma sarebbe detentore di una politica monetaria veramente autonoma da potentati privati che si spacciano per enti pubblici.
Se siamo in queste condizioni di crisi economica, obbligati a misure di austerity e di malessere collettivo, lo dobbiamo al fatto che, finora, la nostra politica monetaria è stata gestita da una lobby bancaria priva di morale. Pertanto l'unica via di svolta si avrà soltanto nel momento in cui questi infidi potentati bancari saranno totalmente esclusi dai processi regolatori che strutturano la politica economica di un Paese.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'ottima ricetta.
È grazie a queste fantastiche teorie che la Grecia è arrivata al default e l'italia si prepara a seguirla.

Anonimo ha detto...

"non si genera inflazione se la moneta che stampi e crei ex nihilo sia adoperata per creare bene e servizi alla collettività"...
questo avviene se di concerto c'è un aumento del LAVORO (quello VERO, che produce oggetti).
ma se mi dai il salario di cittadinanza, perchè dovrei lavorare???
era purtroppo il problema dell'urss!
ragazzi, i soldi non crescono sugli alberi.
e anche senza salario di cittadinanza, chi garantisce che stampando di più si produca di più? se girano più soldi, perchè uno dovrebbe farsi il mazzo per investire/lavorare di più quando maggiori introiti sono garantiti automaticamente aumentando i prezzi?
lo facevano in sudamerica 20 anni fa, risultato: inflazione al 4000%.

Anonimo ha detto...

scusate... il 2° commento, non ho firmato.
antonio.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo totalmente.

Segretius ha detto...

Stai bene attento, la differenza stà proprio lì: moneta che stampi non legata all'oro, ma alla reale ricchezza, il lavoro della gente, il TUO lavoro, che giustamente e non iniquamente come prima(ADESSO) quando il "plus inflattivo" era appannaggio di banche e speculatori privati; il denaro emesso DALLO STATO alla gente torna tramite beni e servizi, che sono anch'essi beni REALI, quindi tale meccanismo non genera inflazione poichè la moneta circolante è equivalente alla reale ricchezza. Semplice.....

Anonimo ha detto...

segretius,
cadi in una tautologia!
si dovrebbe stampare e regalare soldi alla gente per stimolare (POI) la produzione... invece dici che "non genera inflazione poichè la moneta circolante è equivalente alla reale ricchezza"... quindi maggiore ricchezza, ma prodotta da chi, con quali investimenti?

SOLLEVAZIONE ha detto...

L'aspetto monetario dell'economia politica è certamente complesso. C'è chi peggiora la questione ciurlando nel manico, seguendo le orme degli econometristi.
Occorre partire, io ritengo, per trovare il bandolo della matassa, dalla teoria marxiana del valore.
Se il valore (da non confondere col prezzo, epifenomeo del valore e che può oscillare per una serie molteplice di fattori) esprime il lavoro socialmente necessario incorporato in una merce —se quindi il lavoro è con la natura la sola fonte di ricchezza, e se quindi la ricchezza reale consiste in valori d'uso anziché di scambio—; se questo è vero Marx ha ragione nel sostenere che, in ultima istanza il denaro (simbolo astratto del valore) non esprime altro che lavoro umano.
Ergo: il lavoro è il fondamento, di cui il denaro è forma.
Ma la forma deve avere un suo adeguamento al contenuto. Dev'esserci una proporzione necessaria tra valore complessivo di una nazione e moneta circolante.
Questa proporzione in regime capitalistico a mercato dominante è impossibile, poiché risulta vano ogni calcolo predittivo del valore (ricchezza) in via di creazione , dato che occorre tenere conto non solo della ricchezza pregressa ma di quella che si prevede entri in circolazione e di quella che viene distrutta ed esce dal mercato.
Questa discrasia tra sostrato (produzione di beni e servizi=valore) e sua forma simbolica monetaria era appunto per Marx una delle cause delle crisi generali. Vedi quella attuale che consiste anche nella forbice tra ricchezza reale esistente e moneta circolante —dove il valore di scambio espresso nella moneta si è staccato come l'anima dal corpo, dal suo sostrato appunto.
Affermare che l'economia dipende da quanta moneta viene messa in circolazione è una asineria psuedo-keynesiana bell'e buona. Sostenere che si uscirà dalla crisi stampando nuova carta moneta (quantitative easing: scuola Fed) significa non aver capito un fico secco delle cause della crisi attuale. SI tratta solo di droga fornita al drogato.
SE ne esce dunque con una stretta creditizia (scuola tedesca). Ovviamente no. Ma su questo dovremo tornare più ampiamente.
Il tutto per dire che non ci sarà mai equilibrio, in un sistema capitalistico, tra ricchezza reale e sua allegoria monetaria, non ci sarà mai stabile corrispondenza o equilibrio, ciò concausando le crisi cicliche.
Per finire: solo in un'economia sostanzialmente pianificata è pensabile risolvere la discrasia: per cui la banca centrale emette carta moneta (nelle sue diverse forme, tra cui l'emissione di titoli di debito e il controllo di quella elettronica) in base e solo in base al calcolo della ricchezza esistente (e della moneta esistente) e di quanto è previsto produrre in più (e della corrispondente moneta addizionale necessaria.
Moreno Pasquinelli

Riccardo ha detto...

-BC nazionale
-eliminazione titoli di stato (anche alcuni MMTers propendono per questo)
-aumento dei requisiti patrimoniali delle banche al 20-30%
-una glass-steagall al livello mondiale

solo così fermeremo la mole mostruosa di debito che ci sta per sommergere.

Anonimo ha detto...

pasquinelli,
vedo che sei anti QE, antikeynesiano.
e che ne pensi della proposta, che aleggia in certe zone della sx radicale, del salario di cittadinanza?
in fondo un'altra forma di QE, no?

Anonimo ha detto...

mi scordo la firma... antonio.

Tommy81 ha detto...

Anche Tamburro è Auritiano.

Tommy81 ha detto...

«segretius,
cadi in una tautologia!
si dovrebbe stampare e regalare soldi alla gente per stimolare (POI) la produzione...»

Non c'è nessuna "tautologia", e nessuno fra chi sostiene che debba essere lo Stato ad emettere la propria moneta afferma che lo Stato "regali" alcunchè a nessuno.

Questo lo aggiungono arbitrariamente quelli che ragionano come te.

Nel modello Auritiano lo Stato non regala niente a nessuno, lo Stato finanzia attività produttive laddove ve ne è la domanda, assicurandosi ovviamente che tali fondi (dei quali avrebbe il controllo totale), siano gestiti nel modo corretto.

Se ciò non avviene sarebbe solo per corruzione morali dei governanti, la quale esiste pure nel presente sistema, così come avviene nel mondo finanziario...

Il problema dell'ipotetico effetto contraccettivo sul lavoro del reddito di cittadinanza inoltre è anch'esso un problema di natura filosofico/spirituale e non un problema di ordine economico, il quale quindi come tale deve essere affrontato perchè nessuna ricetta economica potrà risolverlo (ammesso che ci sarebbe e che avrebbe effetti sufficientemente negativi in termini numerici).

Se tu non riesci a concepire un motivo per il quale dovresti lavorare qualora percepissi un reddito di cittadinanza è perchè TU soffri di tale problema spirituale (pigrizia, ignavia, egoismo) e quindi faresti bene a farti un bell'esame di coscienza e a cominciare a ragionare in termini più altruistici e sociali.

Il fatto che tu soffra di questo "problema" non implica che ne debba soffrire necessariamente chiunque altro...

Inoltre, niente impedisce di immaginarsi e pianificare un apparato Statale il quale, quando vengono sforati certi parametri economici (da definire nelle apposite sedi e da esperti adatti al compito) possa obbligare coercitivamente il cittadino a prestare il proprio servizio sociale.
E non scandalizzarti al termine "coercizione" perchè tale coercizione in realtà avviene già ora, con l'aggravante però che nella maggior parte dei casi che non è attuata a fini sociali e per il benessere dei molti ma è attuata per pochi a danno dei molti e che lo chiamiamo "mercato del lavoro" per illuderci essere liberi, illusione generata dalla possibilità di poter cercare e scegliere il modo migliore con il quale farsi schiavizzare a vita per poter percepire uno stipendio dal quale dipende la nostra sopravvivenza e che quindi siamo obbligati a percepire per vivere...

Io posso garantirti che se percepissi il reddito di cittadinanza lavorerei comunque, potendo però volontariamente mettere a disposizione la mia persona laddove realmente si necessitasse di manodopera e delle mie conoscienze perchè ritengo che sia GIUSTO dare il mio contributo alla società e contribuire al suo sviluppo e crescita.
Anzi avrei più voglia di lavorare e di darmi da fare di quanta ne ho ora proprio perchè, solo allora, sarei davvero libero, perchè affrancato dalla schiavitù delle necessità primarie come il cibo.
Solo così l'individuo potrebbe davvero realizzarsi ed autodeterminarsi nella società.

Oltre tutto questo poi non tieni conto del problema delle fasce deboli della popolazione, che per vari motivi possono non essere adatti al lavoro, come gli handicappati e gli anziani, per esempio, che beneficerebbero enormemente del reddito di cittadinanza che gli consentirebbe di vivere dignitosamente e non più da derelitti in una società che valuta la persona umana solo in termini utilitaristici, ormai completamente deprivata delle sue fondamenta umane...

Anonimo ha detto...

tommy,
la tua teoria è bella (e ti confesso che ci sono affezionato anch'io per motivi "estetici" o di "tifoseria" o di vecchia militanza politica, opposta a quella di auriti). purtroppo l'esempio dell'URSS ci ha ampiamente mostrato che non funziona. certi "problemi spirituali" (pigrizia, ignavia, egoismo) sono diffusissimi e in certa misura anche naturali dell'uomo. L'ERRORE FONDAMENTALE DEL COMUNISMO è di non rispettare la natura di certi istinti umani e di pretendere di poter "migliorare" l'uomo attraverso concetti coercitivi che in finale sono di natura morale.
ho conosciuto gente che viveva in russia negli anni 60... ebbene NON FACEVA UN CAZZO NESSUNO! andavano a lavorare e passavano la giornata a bere vodka! tanto una casa e il pane glielo passava lo stato... peccato però che per produrre quel pane qualcuno doveva lavorare sul serio...
antonio.

Anonimo ha detto...

Non si comprende la recente moda di questo blog ad andare dietro ai signoraggisti.... che senso ha fondare un soggetto politico di rivoluzione democratica per proporre gli stessi modelli economici di forza nuova...boh! Cioè prima si fa la sacrosanta mossa ( non capita dalla sinistra italiana )di non lasciare la battaglia per la sovranità ai movimenti reazionari poi si propongono le loro stesse cose.

Anonimo ha detto...

Be', se la risposta alla crisi attuale è l'economia pianificata, davvero ci si schiudono davanti radiosi orizzonti di straordinario sviluppo.

SOLLEVAZIONE ha detto...

riguardo alla teoria del signoraggio, che non condividiamo, a giorni la nostra critica.
SOlo che non siano abituati, né a aprire bocca per dare fiato, né a liquidare i problemi lanciando anatemi. Noi proviamo ad essere seri, non è facile, mentre costa poco liquidare delle idee senza mai seriamente rispondere nel merito.

Tommy81 ha detto...

"La teoria del signoraggio".
Quale? Di chi?

Anonimo ha detto...

La Russia sovietica è collassata per la corsa al riarmo ( es. invasione dell'Afghanistan ), non certo perchè TUTTI avevano il MINIMO per SOPRAVVIVERE. Questa è una STRONZATA inventata dai FILO-CAPITALISTI. Tra l'altro non mi sembra che la Russia post-sovietica sia in condizioni migliori, anzi. La situazione economica della popolazione russa è ampiamente PEGGIORATA, tant'è che ci sono sempre più Russi che RIMPIANGONO l'URSS. Ormai a queste VACCATE non ci crede più nessuno.

basic income ha detto...

vedo che c'è molta confusione su cosa sia veramente un reddito di esistenza e che rivoluzione socioeconomica porterebbe
il sistema lavorista-produttivista, crisi o non crisi, è crollato parecchi anni fa, per questo è stato sostenuto da massicce iniezioni di debito che ora stanno presentando il conto.

occupazione e reddito divergeranno sempre di più e disancorarli oltre ad essere un'impulso notevole in campo economico sarebbe una rivoluzione culturale di gran lunga superiore all'abolizione della schiavitùù secoli fà.

l'economia non è solamente applicare teorie più o meno funzionali per amministrare l'esistente ma soprattutto saper immaginare un paradigma diverso quando quello precedente non regge e soprattutto non lo farà in futuro.

consiglio di dare un'occhiata alla gran quantità di materiale in merito qui:
http://www.bin-italia.org/

e vedere questo film della rete tedesca sul basic income fatto egregiamente:
http://grundeinkommen.tv/?p=263

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