giovedì 13 settembre 2012

ELEZIONI SICILIANE


[ 13 settembre 2012 ]

Perché voto i Forconi di Mariano Ferro

di Daniela Di Marco
Il nuovo logo dei Forconi

Sono siciliana. Sono nata a Palermo e a Bagheria ho vissuto per 24 anni della mia vita. Come tanti giovani coetanei sono emigrata alla ricerca di un lavoro che mi permettesse di sopravvivere e così ho firmato i primi contratti, ovviamente a tempo determinato, perché anche in tempi non sospetti (con la crisi ancora di là da venire), i nostri governi, indifferentemente di sinistra o destra, si sono divertiti a distruggere il mondo del lavoro, rendendolo atipico e precario, trasformando così la nostra penisola in una repubblica fondata sullo stage.

Da lontano ho seguito le vicende siciliane, ho seguito il suo lento e inesorabile declino, la sua agonia. L’arrivo della crisi ha solo accelerato il malessere diffuso, portando i siciliani ad un punto di non ritorno. Esagero? La Sicilia risulta essere la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile dell’intera Europa. Su poco più di 5 milioni di abitanti,  1 milione e 400 mila è disoccupato. Nel primo trimestre di quest’ultimo anno sono andati persi 35 mila posti di lavoro, (100 mila negli ultimi sei anni), hanno chiuso i battenti 28300 imprese agricole, a causa dell’aumento dei costi e della stretta creditizia. I 2200 operai della ex Fiat di Termini Imerese, in cassa integrazione dal 1° Gennaio 2012, si trovano in un limbo di incertezze; a loro fanno compagnia i 400 operai del settore petrolchimico dell’Eni di Gela, anch’essi in cassa integrazione da giugno, gli operai della Italcementi e i 1800 operai della Gesip (società che gestisce i servizi pubblici) che proprio ieri, in massa, hanno invaso le strade di Palermo, per difendere il diritto al lavoro e la dignità delle famiglie. 
La situazione in Sicilia è ormai insostenibile, alla mancanza di lavoro, ai prezzi che crescono sempre più, si aggiunge il pizzo della Serit, terrore vero dei cittadini, ti porta via denaro, casa, terre, tutto, facendo rimpiangere i vecchi estorsori di un tempo. Si aggiungono le politiche nazionali volte a salvaguardare banche e finanze con i sacrifici dei lavoratori onesti. Tagli, tasse, Imu, Iva, vogliono la pelle! Assieme alla miseria è cresciuta e si è diffusa una grande indignazione.
In questo contesto sono nati i Forconi. Contro questo stato di cose si sono scagliati. Avevano mosso i primi passi nel 2011, e in poco tempo si sono fatti conoscere. Hanno fatto da collante alla rabbia diffusa, alla voglia di riscatto. Hanno avuto la capacità di portare in strada il popolo di Sicilia. A gennaio, dopo la settimana calda dei blocchi, grazie a loro, studenti, precari, pescatori, autotrasportatori, agricoltori, uomini, donne e pensionati, hanno manifestato fra le vie di Palermo. Erano migliaia, una società intera. 
La stampa, assieme a una certa sinistra spocchiosa e borghese, si è distinta per la campagna denigratoria nei loro confronti. Li hanno accusati di essere mafiosi, padroncini, in cerca di visibilità. Prima li hanno infamati, poi li hanno ignorati.
I Forconi non si sono arresi, sono andati avanti nelle loro battaglia, con le loro sacrosante rivendicazioni. Il loro primo obiettivo è stato svegliare i siciliani. Con la carovana, in giro per tutta l'isola, hanno cercato di infondere fiducia e coraggio, hanno esortato a non abbattersi, a trovare la forza di combattere in prima linea, a non compiangersi con un misero "tanto non cambia mai niente".  Con l'esempio,  con determinazione, ci hanno messo la faccia, senza vergogna. 
Il 28 ottobre si vota per eleggere il governatore e i deputati regionali. I Forconi hanno deciso di partecipare alla tornata elettorale, di candidarsi per occupare i palazzi del potere e cambiare tutto radicalmente. 
A chi gli contesta questa scelta, hanno risposto che non avevano alternative. O chiudersi in casa, arrendersi, o provare questa strada. 
Gli errori li hanno commessi, hanno fatto pubblica ammenda per aver creduto nel dialogo e nei tavoli tecnici del governo regionale e nazionale. Hanno riconosciuto che non dovevano fermare la protesta massiccia dei mesi scorsi. Hanno pagato caro con il reflusso seguito. Hanno avuto il tempo necessario per prendere le distanze da chi cercava di cavalcare l'onda, di sfruttare il Movimento per fini personali.
Da gennaio personaggi loschi come Martino Morsello sono ufficialmente fuori dai Forconi. E' Morsello, purtroppo proprietario del vecchio simbolo, ad allearsi con Sgarbi e Forza nuova per queste elezioni e sostenere come presidente Cateno De Luca, rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, tentata concussione e falso.
Anche Franco Calderone è fuori. Ha deciso di ingrossare le file di Pd-Udc-Api (che strano connubio) e sostenere Rosario Crocetta.
Crocetta sarà pure stato il primo sindaco nella storia d'Italia dichiaratamente omosessuale,  si sarà pure autodefinito "sindaco antimafia", ma a me sembra che come sindaco di Gela, dovrebbe prima difendersi dalle accuse di inquinamento, disastro sociale, vicinanza alle lobby e ossequio al governo Lombardo.
Il punto è che dietro le facce non pulite ma imbiancate dei candidati, ci sono i soliti noti, quelli che hanno portato la Sicilia al disastro, o perché direttamente collusi con la Mafia, oppure perché abilmente servitisi dell'Antimafia, hanno fatto una carriera politica lunga e soddisfacente fra i plausi generali. E la gente si è profondamente stancata dell'una e dell'altra. La gente è talmente stanca e sfiduciata, talmente disillusa dalla politica che forse questa volta, a vincere sarà l'astensione. 
Anch'io non ho votato per diversi anni, perché non trovo differenze fra destra e sinistra, perché tutto il sistema è da abolire, perché sono contro la casta sanguisuga, aggrappata ai suoi  privilegi e alle sue poltrone. 
Ma questa volta è diverso, perché sulla scena hanno fatto irruzione i Forconi. Sono solo lavoratori senza più lavoro, vittime come tanti, sfruttati come tanti, stanchi come tanti. Una voce del popolo. 
Li voterò perché in Sicilia a mia memoria, non c'è mai stata una protesta così radicale e sentita. Perché non ho mai visto leader popolari onesti e apprezzati farsi avanti per cambiare veramente le cose e mettersi in gioco a qualsiasi condizione, contro ogni tentativo di ricatto, diffamazione e silenzio stampa. Perché non ho mai visto agricoltori e pastori andare davanti ai cancelli delle fabbriche e incoraggiare gli operai, esortarli a non arrendersi, a non piegare la testa ai ricatti dei padroni, dei politici, delle multinazionali. Perché non se ne può più dei soliti partiti interni al sistema, dei soliti collusi con Roma, asserviti al potere, cialtroni, venditori di promesse menzognere. 
Perché non si è mai vista una campagna elettorale condotta in condizioni di assoluta miseria, con l'ostracismo dei media, senza mezzi necessari neppure per stampare un manifesto. 
I Forconi fanno colletta per raccogliere i soldi della benzina e andare a fare comizi e diciamolo che ancora siamo abituati alle buste della spesa con i 50 € dentro. Li ho visti con i miei occhi. Voti comprati, contro le rivendicazioni di chi già ai primi del mese si chiede come farà a pagare le tasse senza rinunciare a nutrirsi.
Mi sono presa la briga di tornare a casa e andare a vedere come stavano effettivamente le cose. Ho incontrato Mariano, Crupi e Scarlata. Ho partecipato alle manifestazioni e ho percepito distintamente l'esasperazione di tutti. 
Questa volta, per protesta, non posso astenermi, questa volta, per protesta, voterò e voterò i Forconi di Ferro. 



12 commenti:

Anonimo ha detto...

APPELLO AI SICILIANI ONESTI lontani da casa:
So che la mancanza di soldi sta sfiancando i Forconi tutti, per chi vuole e può, questo è il conto corrente regionale che hanno aperto: IT 50 FO301917101000008002809 RSANIT3P C/O BCA CREDITO SICILIANO AG 1 SIRACUSA
Proviamo a cambiare tutti insieme!
Giulia

Anonimo ha detto...

Francamente è una scelta che non capisco.
Delle due l'una:
A) siete "duri e puri" e non votatate
B) siete pragramtici e votate la coalizione sel-prc-verdi

A me pare che i tanto rivoluzionari Forconi si siano candidati a posta per rubare voti alla sinistra. In tutto l'intervento di Di Marco non trovo una sola parola contro Fava. Giuste le critiche contro gli altri. Ma se non avete nulla da rimproverare a Fava perché non lo appoggiate? Magari come lista Forconi, ma nella coalizione di sinistra?
Parlate tanto di fronte ma poi siete sempre quelli che spaccano la sinistra...

Anonimo ha detto...

Vivere è diventato impossibile. Tutti si lamentano, tutti piangono e manifestano. Eppure tutto resta come prima.
Questo vuol dire che, finché questo sistema non viene cambiato, le cose andranno sempre peggio.
Per raggiungere questo obiettivo, la protesta deve essere massiccia e coinvolgere tutti gli italiani.
Deve durare inoltre fino a quando non si ottengono risultati concreti.
Resta poco tempo per vincere la partita. Poi saremo così indeboliti dalla fame e dalle umilizioni da piegarci a qualsiasi ricatto.
Il momento è quello buono. Non fatevelo sfuggire davanti agli occhi.









Anonimo ha detto...

All'anonimo del secondo commento.
Mentre scrivevo l'articolo ho deciso che era meglio non citare tutti i candidati e fare un lungo elenco, ma soffermarmi sul perché io personalmente vedo i Forconi come unica alternativa possibile nello scenario siciliano. Forse è stato uno sbaglio, comunque personalmente, se non ci fossero stati loro, mi sarei astenuta e non avrei votato per nessuno. Le considerazioni svolte le ho scritta da siciliana, prima che da militante del MPL.
Ma in linea con l'MPL, constato come sel-prc-verdi non siano affatto partiti antisistema e anticapitalisti, al contrario. Su Claudio Fava, che è appoggiato da sel, idv e fds, non ho scritto, ma è espressione come gli altri dello stesso sistema, sarà anche una faccia pulita. Non credo nelle coalizioni di sinistra per battere la destra, non credo alla propaganda per conquistare una rappresentanza in parlamento. Non vedo una sinistra da nessuna parte, non spacchiamo la sinistra per il semplice fatto che non c'è. Quella che viene definita sinistra ha appoggiato Monti, lo sostiene e se Vendola adesso lo attacca, demagogicamente e populisticamente, lo lascio nel suo brodo. Mi sarei aspettata piuttosto che mi si citasse Giancarlo Cancelleri, candidato del m5s. Questo in Sicilia non ha attecchito con la stessa forza che nel resto d'Italia, e per quanto anche loro non si alleano con nessuno partito e dicono di essere contro il sistema, certamente non sono né espressione né protagonisti del conflitto sociale ormai slatentizzato. E' questa la vera novità dei Forconi.
Daniela Di Marco

Anonimo ha detto...

Il compagno sopra parla di voto utile,cioè convergente,a ragione.Di ragione ne vedremo poca,però:stanno per scendere i Mille,con la posta in gioco del parlamento nazionale.
Grillo e i suoi hanno enormi probabilità,dagli umori che sento dal vivo,sul posto(Io voto in Sicilia)di raccogliere un mezzo plebiscito che gli spiana la risalita-che secondo me non sarà solo simbolica-verso Roma.
Pescheranno i loro voti trasversalmente a danno di tutti,anche di Fava.
La sostanza del voto in Sicilia sarà la contesa fra voto clientelare e voto libero alla fine relativamente influenzata dalle divisioni,perchè queste riguardano anche le clientele del voto di scambio,ricordo che il contesto è proporzionale al 90% con sbarramento al 5% e 10% maggioritario(comunque meglio di quello nazionale) e premio di maggioranza(! sempre che non mi stia sbagliando;ho fatto una veloce verifica e le novità in entrata quest'anno dovrebbero riguardare solo i comuni),per cui la presidenza verrà espressa quasi soltanto dalla formazione che prende più voti.La convergenza eventualmente ci sarà dopo le elezioni,con buona pace di tutti e sperando che Grillo,se deve sparigliare il mazzo,lo faccia per bene,altrimenti avrà fatto solo un danno irrimediabile al suo "movimento"(per quel che mi frega)e a tutti noi altri.
franz

Anonimo ha detto...

Certo che i musulmani se gli tocchi Maometto si inkazzano di brutto e si riuniscono in quattro e quattr'otto con un sistema di passa parola che funziona benissimo e gli fa ottenere un riconoscimento internazionale delle loro ragioni e della loro forza.
Bisognerebbe scendere in piazza molto più spesso.

Carlo ha detto...

Votare fava? ma siamo matti? Una riedizione sbiadita dell'Arcobaleno del 2008, solo che non siamo nel 2008, siamo alla fame e c'è Monti. Non so se i forconi riusciranno ad abbattere il sistema, ma almeno chiamano ad abbatterlo. Un messaggio chiaro. QUal'è il messaggio di fava-sel-fds-idv? Le solite cazzate, le solite riformette, le solite frasi sull'antimafia. Prenderanno una batosta pazzesca, per la semplice ragione che sono distanti anni luce dalla gente che soffre e che vuole ribellarsi. I forconi hanno da tenere solo una cosa, non fava, il candidato della borghesia di sinistra, ma l'astensionismo popolare. Se riescono a portare alle urne chi non ha più speranza, ce la faranno, ce la faranno.

Anonimo ha detto...

Egr. Daniela Di Marco,

ho letto con interesse il suo articolo e la risposta data all'anonimo del secondo commento.
Ebbene, tutto ciò che ho compreso, è stato che il movimento dei forconi è riuscito a slatentizzare il conflitto sociale, ma in quanto alla prassi che si propone per risolvere il conflitto sociale tra capitale e lavoro in primis, è buio completo, almeno per me.
Ossia, premesso che sono d'accordo con lei Daniela, sul fatto che tutte le forze politiche presenti a queste elezioni regionali, non sono per nulla antisistemiche, compreso Fava e il candidato del 5 stelle (Il 5 stelle è contiguo al sistema), chiedo: dove sta l'essere ANTISISTEMICO DI QUESTI FORCONI?
Ci tengo a sottolineare che sono campano (provincia di napoli) e che faccio parte del popolo degli astenuti.

Ma come comunista, tengo gli occhi aperti, su tutto ciò che si muove sotto il cielo della politica.

I filosofi hanno solo interpretato il mondo, si tratta però di trasformarlo.

Pertanto, come avrà capito, mi farà felice di una risposta alla mia domanda, visto che lei ha frequentato anche fisicamente questo movimento dei forconi.

Cordialmente

Luigi Barbato

P.S.
Dando per scontato che il modo di produzione capitalistico ha fatto oramai il suo tempo, è inutile parlare a mio avviso, di una sinistra e di una destra, utile invece è individuare chi è antisistemico, e in cosa consista questo essere antisistemico. Il vero nocciolo di qualsiasi formazione politica che si dichiari antisistemica, sta esattamente nelle ragioni del suo essere antisistemica.

Anonimo ha detto...

Io credo che si tratti di un errore madornale. Nel '76 si fece una lista per rappresentare la rivolta e fu un disastro. Da un lato, molti dei milioni di persone che in quegli anni riempirono le piazza continuarono a votare pci, dall'altro i rivoluzionari veri si astennero.
Temo che il movimento dei Forconi stia andando verso la stessa catastrofe. E' stato un movimento reale, di massa, avete messo anche voi i video su questo blog degli studenti che bloccavano le strade giorno e notte.
Quanti di quegli studenti voteranno i Forconi? Quanti sono minorenni? Quanti si asterranno? Quanti voteranno i loro compagni di collettivo che magari stanno con i giovani comunisti?
Mettiamo che vada benissimo e che i Forconi prendano il 7%...cosa altamente improbabile. A che cazzo serve? Ma soprattutto: è una rappresentazione reale della rivolta che c'è stata?
Non è meglio lavorare per una nuova sollevazione dell'isola, invece di presentarsi alle elezioni?

Anonimo ha detto...

Perché Morsello sarebbe losco? Ha solo fatto scelte diverse, secondo me rispettabilissime come quelle di Ferro, inoltre su De Luca non mi fermerei al rinvio a giudizio, ma guarderei alla sua storia di unico deputato controcorrente.

Pino

Anonimo ha detto...

* unico deputato all'Ars

SOLLEVAZIONE ha detto...

Caro compagno Luigi Barbato,

davvero pensi che oggigiorno, in un paese come il nostro, la contraddizione principale sia quella tra Capitale e Lavoro salariato? Come minimo essa non si manifesta, ovvero è solo potenziale. Quindi il lavoro salariato non è oggi antisistemico, lo è forse, appunto, "in potenza" non "in atto".
Senza coscienza di classe, senza partito rivoluzionario, la classe operaia non è nulla, è solo forza-lavoro, parte variabile del capitale. Lo si può verificare empiricamente guardando a come agiscono il grosso dei salariati, a come vivono, ai loro valori, alla loro in-coscienza.
Tu stabilisci implicitamente un'equipollenza tra forza antisistemica e proletariato. Un dogma per cui, se il proletariato è in catalessi, non solo non c'è più alcun contrasto, ma nessuna forza antisistemica. Quindi regnerebbe qui e ora una specie di pace mortale, dove l'unico vivente sarebbe il capitale.
DI tutt'evidenza non è così. C'è molto disordine sotto il cielo, il sistema capitalistico mostra crepe da ogni lato, e non mancano i conflitti. Possono esserci forze sociali gettate nel pauperismo che minano la struttura del sistema. Coi loro limiti i Forconi sono una di queste. Basta intendersi sul concetto di "sistema", il tuo ci pare alquanto metafisico. Sistema è sinonimo di formazione sociale, ed è entro la formazione sociale che il capitale domina. Questo dominio può barcollare non solo a causa dell'antagonismo operaio, ma per ragioni che attengono a fratturazioni interne al sistema stesso. E' proprio quello che accade oggi: il sistema borghese (l'insieme di economico, politico, statuale, giuridico, morale) sta crollando. L'egemonia del capitale è messa in discussione dal suo stesso movimento (Marx docet). Se l'implosione dipendesse solo dall'assalto del lavoro salariato non avremmo avuto manco una, nemmeno una, delle rivoluzioni sociali del '900.
Non ti pare?

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